Bonjour (croque) monsieur!
I piatti si leggono e i libri si mangiano. - Marcel Proust
Verusca Costenaro
La Francia e il francese hanno un grande spazio nella mia vita.
Talvolta mi dimentico di avere una laurea in lingue che comprende anche il francese – e non a caso. A questo si aggiunge l’uomo al mio fianco, che come me ha una passione sfrenata per tutto ciò che riguarda il mondo francofono – compresi i cibi e i formaggi! – e dunque non disdegna mai le mie proposte di capatine in terra francese.
Da quando vivo a Milano, poi (settembre 2022 per la cronaca), scorgo altri segni concreti di un legame costante con la Francia, come le amicizie. Nel 2023 sono diventata amica di una insegnante slovacca laureata in italiano e francese. Tutto ciò che è francese trova un posto importante nelle nostre conversazioni.
Altro segno che mi porta verso la Francia è un’amica nata a Lille, stregata dall’Italia, dopo averci passato l’Erasmus, che si sta per lanciare nel mondo della cucina creativa, con prelibatezze vegetariane che combina in maniera originale.
Restando in tema di cibo, adoro la cucina francese: due viaggetti recenti, Parigi prima e Cannes poi, mi hanno aperta a sapori che avevo testato svariati anni fa ma poi messo nel dimenticatoio. Anche solo un croque monsieur fatto in casa, mi è sufficiente per rivivere quel pranzo lungo rue Daguerre, stradina pedonale francese ricolma di localini, dietro il cimitero di Montparnasse, in una deliziosa boulangerie, Les Frères Blavette, dove credo di avere gustato uno dei croque monsieur più indimenticabili delle mie esperienze gastronomiche parigine.
Il croque monsieur è un toast semplice ma molto saporito gratinato al forno, con una bella spolverata di formaggio sulla fetta superiore, una spennellata interna di besciamella, farcito con tanto formaggio e prosciutto. Un guizzo in più prevede l’aggiunta di un pizzico di noce moscata nella besciamella, ma al Mercato Centrale di Milano, ai tempi in cui la pasticceria Martesana al piano terra offriva anche croque monsieur (ora non più, ma chiedere non costa nulla), una volta la mia amica Jessica ci aveva sentito un deciso retrogusto al limone.
A Milano, il bistrot-boulangerie Égalité vicino a Porta Venezia il croque monsieur ce l’ha sempre 7 su 7. Ma se decidi di godertelo, che so, a pranzo, preparati a non avere più fame fino a sera – se non oltre.
Il croque monsieur non è un piatto leggero (il segreto è abbondare in ogni ingrediente!), ma è appetitoso, ottimo come pranzo o brunch (nei bar e bistrot francesi è impossibile non trovarlo), veloce da preparare, con quel tocco di “francesità” che riporta alla vie en rose.
La scelta del formaggio è importante: se proprio non si riesce a recuperare una fetta di comté francese in qualche formaggeria specializzata, si può puntare sugli svizzeri, come la groviera o l’emmenthaler.
La versione femminile, croque madame, che ci adagia un uovo fritto sopra la fetta di pane superiore, è altrettanto deliziosa, ma forse un po’ più complicata da mordere e gustare se non seduti a un comodo tavolino.
Se poi il croque monsieur lo si abbina a un rosé della Corsica, come è successo a me, per esempio un Amorosa île de beauté, la dolcezza intensa del groviglio di formaggio e prosciutto si mescola alla secchezza del vino, rendendo questa esperienza dei sensi perfettamente completa. Al pari di un’esperienza olistica mistica.
La storia delle sue origini, lo storico René Girard la fa risalire alla battuta di uno chef agli inizi del 1900: terminate le baguette, per fare i panini si ritrovò a usare del poco pregiato pane in cassetta, finché un cliente gli chiese cosa ci avesse messo dentro, come carne: della “viande de monsieur”, fu la simpatica risposta dello chef, ossia carne di signore (“quel” signore, ovviamente!). Da cui il nome croque (mordi!) monsieur (signore!).
E si dice che a citare per primo il croque monsieur sia stato addirittura Proust, all’interno del suo famoso Alla ricerca del tempo perduto. Come a dire: alla ricerca, sì, di quel che si è perso, ma anche di qualcosa di prelibato che possiamo goderci nel tempo presente.
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